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Ricordo di Oriana Bert

È recentemente mancata Oriana Bert, a lungo residente a Torino dove esercitava la sua professione di insegnante, e iscritta alla Chiesa valdese di Torino. Dopo la pensione si era trasferita a Torre Pellice per prendersi cura della mamma ormai anziana. Da Torino era stata eletta nella Tavola Valdese (la seconda donna dopo Marcella Gay) aprendo così un percorso di presenza femminile nelle maggiori responsabilità delle nostre Chiese. Al funerale nel tempio di Torre Pellice, presieduto da Karola Stobäus, è stata ricordata dalla pastora Erica Tomassone.

Di famiglia pastorale, Oriana è stata molto attiva nella scuola; nella Cgil è stata impegnata nella battaglia per i “decreti delegati” che coinvolgevano le famiglie nelle decisioni scolastiche. Ho incontrato Oriana anni dopo al Sinodo: l’incontro fu per me molto importante nella mia conversione dall’agnosticismo alla fede. Mi fu vicina sempre, con la levità della sua ironia che sapeva relativizzare ogni cosa: non era solo una donna impegnata e colta – francesista, tradusse Calvino per la Claudiana e collaborò in altre opere – ma sapeva anche godere della musica e del canto, partecipando alla corale di Torre Pellice, e anche ai lavori della biblioteca. A lungo malata, è stata fino alla fine assistita dalla cugina pastora Mirella Abate – per lei una sorella – e dal marito, anche lui pastore, Gunther Leibrandt, che al capezzale hanno accompagnato il suo declino cantando gli inni di famiglia, ricordi della sua infanzia. Un pensiero bellissimo, che ha riempito me e Giorgio Bouchard di commozione e di gratitudine.

Piera Egidi Bouchard

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